Cinema: il 3D non è dannoso, anzi, una risorsa per la riabilitazione. Fotografato il dna del singolo spermatozoo, grazie a tecnica made in Italy. Eroina: arriva il vaccino. Depressione: il cervello è iperattivo. Famiglia: primo ok in commissione camera a divorzio in un anno. La depressione post partum dei papa’. Onlus: più di tremila quelle fantasma. Etiopia: Survival rivela scioccanti abusi dei diritti umani. I rischi mortali di alcuni antipsicotici.
PSICOLOGIA: NEUROLOGO, CINEMA IN 3D NON DANNOSO E RISORSA PER RIABILITAZIONE
(Adnkronos Salute) Il cinema in tre dimensioni, ormai diffusissimo nelle sale di tutto il mondo ‘complici’ gli speciali occhialetti da indossare durante la visione, non è dannoso. Anzi, la nuova frontiera della medicina è quella “di utilizzarlo per la riabilitazione neurologica, perché può aiutare a stimolare aree cerebrali danneggiate e a riattivarne la funzionalità”. A intervenire dopo le critiche lanciate dalla star di Hollywood Nick Nolte, convinto che il 3D possa nuocere alla salute degli spettatori, è Antonio Federico, past president della Società italiana di neurologia (Sin) e direttore della Clinica neurologica dell’università di Siena. “Quello che posso dire, avendo anche testato in prima persona la visione di un film in 3D – dice l’esperto all’Adnkronos Salute – è che nella fase iniziale si può sperimentare un modesto senso di vertigine, che poi va normalizzandosi con il passare del tempo. Oppure, una lieve cefalea. Tutte condizioni che possono manifestarsi più intensamente nelle persone predisposte nel primo caso a disfunzioni vestibolari, nel secondo a emicrania. Esiste invece uno studio scientifico che ha dimostrato che per chi soffre di epilessia fotosensibile c’è un rischio più alto di attacchi durante la visione di un film di tre dimensioni. Ma questo accade anche con l’uso del computer o se il paziente si trova in una discoteca, in presenza di particolari ‘flash’ di luce. Per quanto riguarda gli eventi psicotici” paventati da Nolte, “non esistono basi razionali per spiegarne l’insorgenza, ma indubbiamente, per chi è predisposto a questi disturbi, trovarsi in una realtà virtuale non aiuta”.In ogni caso, dunque, si tratta sempre di persone che hanno una predisposizione a un problema di salute, fisica o mentale. Di per sè, il cinema in 3D non rappresenta un rischio. “Al contrario – conclude Federico – questa metodica sta stimolando grande interesse nel campo della neuroriabilitazione: studi clinici stanno dimostrando che può riattivare la funzionalità persa di alcune aree del cervello” a seguito di traumi di varia natura”.
ONLUS: PIU’ DI TREMILA QUELLE FANTASMA, TRA FONDI SPARITI E GIOCHI DELLE TRE CARTE
(Redattore Sociale) Dall’assistenza domiciliare inesistente alle derrate alimentari per i popoli svantaggiati rimediate con mille escamotage. I casi di associazioni che si dichiaravano onlus ma che in realtà di non profit non avevano niente sono tanti, e toccano i mondi più disparati, dalla disabilità alla povertà ai minori. Tra i casi più eclatanti, tra gli oltre 3.300 a cui l’Agenzia per il terzo settore ha dato parere positivo per la cancellazione (vedi lancio precedente), spicca un’associazione della Lombardia. Da statuto la onlus, poi risultata fasulla, doveva occuparsi di assistenza sociale e socio-sanitaria, lo scopo dichiarato era “assistere bambini poveri, malati e sofferenti e le loro famiglie in tutto il mondo, indipendentemente dalla loro razza, religione, nazionalità o etnia, in particolare fornendo cibo, vestiario, alloggio, medicine e altri generi di conforto; e promuovere altri scopi di solidarietà sociale individuati di volta in volta dalla associazione”. Ma a far parte della struttura associativa dal fine ambizioso erano solo due soci fondatori e un terzo soggetto (rappresentante l’associazione anche nel corso delle verifiche fiscali) che, dopo aver assunto la qualifica di socio nel 2008 pochi mesi dopo aveva dato le dimissioni restando, tuttavia un dipendente e il vicepresidente europeo. Alla richiesta di chiarimenti in merito all’esiguità del numero di soci i tre rispondevano che “non erano mai pervenute richieste”. Ma insolita non era solo la struttura organizzativa. A insospettire, prima la finanza e poi l’Agenzia del terzo settore, è stato anche lo strano modo di fare beneficenza. A fronte di circa un milione di euro raccolti nel 2008 ne venivano utilizzati circa duecentomila per la raccolta e la spedizione di “aiuti in natura” (non verificabili) e ventimila per “aiuti in denaro”. L’attività di fund raising era gestita da una società esterna che ha avuto come corrispettivo 832.632 euro nel 2008, 1.631.020 euro nel 2009 ed 628.331 euro nel 2010. E ad amministrarla era il vicepresidente europeo ( il terzo socio che si era dimesso a distanza di pochi mesi) che percepiva compensi pari al compenso percepito dalla stessa società. Insomma un vero e proprio “gioco delle tre carte”, dove i fondi percepiti attraverso le raccolte fondi, venivano utilizzati per la maggior parte per il pagamento delle spese di raccolta verso società di cui erano parte gli stessi soggetti che costituivano la Onlus. Anche perché i controlli hanno verificato che l’associazione non sosteneva alcun costo per il reperimento dei beni in natura da destinare ai soggetti svantaggiati, ma riconosceva un corrispettivo per il servizio reso da altri soggetti (comprensivo delle spese di spedizione) svolgendo, dunque, un mero ruolo di intermediazione. Un caso grave, segnalato anche alla Procura della Repubblica, ma non unico. […] In Toscana un caso di associazioni per fini umanitari costituita per contrastare “la lotta alla fame nel mondo e lo sviluppo delle strutture sanitarie con particolare riferimento a interventi favori dei bambini dell’africa e dell’America centrale” che ha raccolto più di un milione di euro, che non si sa bene dove siano finiti. La onlus risultava formalmente ineccepibile dal punto di vista formale, ma senza requisiti da punto di vista sostanziale. I soci avevano messo su, infatti, un sistema di scatole cinesi: l’associazione non si occupava direttamente dell’attività di erogazione di beni in natura ma si avvaleva di due associazioni con sede negli Stati Uniti, delle quali L’Agenzia del Terzo settore non è riuscita a stabilire l’esatta natura giuridica. Non solo, ma dal 2006 al 2010 la falsa onlus ha erogato direttamente a enti e istituzione estere in paesi in via di sviluppo risorse finanziare che corrispondono, in media, a un esiguo 5% dei fondi raccolti dall’ente. La lista delle onlus sospette potrebbe continuare, sono infatti più di tremila quelle a cui l’Agenzia del Terzo settore ha dato parere positivo per la cancellazione dal 2007 al 2011. E già diciotto quelle individuate nei primi mesi del 2012.
UNA TECNICA MADE IN ITALY FOTOGRAFA IL DNA DEL SINGOLO SPERMATOZOO
(Sanità News) Il successo delle tecniche di fecondazione assistita e’ legato a doppio filo alla qualità degli spermatozoi utilizzati. La normalita’ del corredo cromosomico dello spermatozoo e’ fondamentale affinche’ embrione, feto e bambino non siano affetti da anomalie genetiche. I ricercatori del Servizio per la patologia della riproduzione umana dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova, diretti da Carlo Foresta, hanno messo a punto una nuova tecnica in grado di analizzare, sul singolo spermatozoo, l’intero corredo del Dna cellulare. La metodica, mai applicata prima finora, ha gia’ condotto a risultati molto importanti: quando tutte le altre tecniche esistenti non erano in grado di evidenziare alterazioni del Dna spermatico, questa ha invece dimostrato che il 5% degli spermatozoi apparentemente normali, nel soggetto fertile, presenta anomalie del corredo cromosomico. La percentuale di queste ultime incrementa con l’aumentare dell’eta’, tanto da interessare il 44% degli spermatozoi negli ultrasessantenni con parametri seminali apparentemente normali. Lo hanno spiegato gli esperti nel corso del XXVII Convegno medicina della riproduzione ad Abano Terme. Questa tecnica “ha chiarito per la prima volta in modo molto definito le percentuali di alterazione del Dna spermatico e ha individuato l’elevata percentuale di alterazione del Dna negli spermatozoi di soggetti anziani”. In questi ultimi anni, notano gli autori, si assiste piu’ frequentemente alla ricerca di paternita’ da parte degli over 50/60 anni, e la piu’ alta incidenza di nascite di bambini con alterazioni geniche riscontrate in padri anziani trova giustificazione nei risultati del lavoro presentato ad Abano Terme.
http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=5901&sendid=755
CERVELLO DEPRESSO E’ INCAPACE DI RIPOSARE.
(Ansa) La mente dei depressi non si placa mai per colpa di un recettore. Nella depressione non c’e’ pace per il cervello: ricercatori dell’universita’ Medica di Vienna hanno scoperto che nei depressi non funziona bene un recettore cruciale per raggiungere uno stato di calma interiore quando non abbiamo niente da fare. Se non riusciamo a mettere il cervello in ‘stand by’, e’ spiegato su PNAS, rimaniamo sempre sul filo in uno stato di perenne tensione. Lo studio potrebbe aprire le porte a nuove terapie contro depressione e ansia.
LA DEPRESSIONE POST PARTUM COLPISCE ANCHE I PAPA’
(Agi) Mentre il fenomeno della depressione materna connessa alle prime fasi di crescita del bambino e’ assai nota, vi e’ al contrario una profonda scarsita’ di informazioni sui sintomi depressivi dei padri e sulle loro conseguenze sui figli. Un primo studio al riguardo e’ stato condotto da un team della NYU School ed e’ stato pubblicato sul Journal Maternal and Child Health. Michael Weitzman, docente di Pediatria e di Medicina Ambientale ha identificato, e lo aveva gia’ dimostrato in una precedente ricerca, la presenza in un campione ampio e rappresentativo a livello nazionale, di un aumento dei tassi dei problemi di salute mentale dei bambini i cui padri avevano mostrato sintomi depressivi. Dalla ricerca era emerso che il 6 per cento dei bambini con una madre o un padre con sintomi depressivi presentavano problemi di natura comportamentale. “Mentre il ritrovamento di un aumento dei tassi di problemi di salute mentale tra i bambini i cui padri avevano avuto sintomi depressivi non e’ stato cosi’ sorprendente – ha notato Weitzman – lo e’ stato il fatto che nessuno studio su larga scala avesse indagato tale questione, cosi’ come lo e’ stato il fatto che un bambino su quattro con problemi di questo tipo avesse una madre e un padre con sintomi di depressione “.”I risultati riportati nella ricerca – ha continuato lo scienziato – illustrano i fattori che aiutano a identificare i padri che potrebbero trarre beneficio dallo screening per la depressione clinica; pensiamo che i dati siano ora particolarmente rilevanti, data l’attuale crisi finanziaria e il contemporaneo aumento della disoccupazione negli Stati Uniti”. Lo studio mette infatti in rilievo che a maggior rischio di depressione sono i padri che vivono in poverta’ (1,5 volte piu’ comune rispetto al resto della popolazione), coloro che vivono con un bambino che presenta bisogni di assistenza sanitaria (1,4 volte piu’ comune); quelli che convivono con una madre con sintomi depressivi (5,75 volte piu’ comune); ma soprattutto coloro che sono maggiormente esposti a disoccupazione (6,50 volte piu’ comune).
Leggi tutto: http://salute.agi.it/primapagina/notizie/201202241312-hpg-rsa1019-la_depressione_post_partum_colpisce_anche_i_papa
FAMIGLIA. PRIMO OK IN COMMISSIONE CAMERA A DIVORZIO IN UN ANNO. DUE ANNI SE CI SONO FIGLI MINORI.
(DIRE – Notiziario Minori) Primo ok in commissione Giustizia alla Camera al testo sul divorzio breve, che riduce i tempi della separazione tra i coniugi. Sono stati respinti tutti gli emendamenti (di Lega e Radicali) e quindi resta la proposta che stabilisce che per ottenere il divorzio non si dovranno piu’ aspettare tre anni ma uno, da quando partono le pratiche per la separazione, e due in presenza di figli minori.Il testo, che consta di due soli articoli, prevede anche che la comunione tra marito e moglie si scioglie nel momento in cui il magistrato, in sede di udienza presidenziale, li autorizza a vivere separati.La commissione Giustizia ora attende i pareri delle altre commissioni competenti per poi dare il parere al relatore, che e’ Maurizio Paniz (Pdl). Ancora non c’e’ una calendarizzazione per l’assemblea (deve decidere la capigruppo).Sul testo sostanzialmente si e’ creata un’intesa bipartisan. I Radicali e la Lega avevano presentato emendamenti opposti: i primi per avere il divorzio ‘lampo’ senza nessun tempo di separazione; dal Carroccio erano arrivate proposte soppressive. La scorsa settimana la commissione aveva anche respinto un emendamento della centrista Paola Binetti che chiedeva di mantenere il termine di tre anni in caso di coppia con figli piccoli e di abbassarlo a due anni per chi ha figli maggiorenni o e’ senza prole. Nel 2003 ci fu un primo tentativo della Camera di approvare un testo sul divorzio breve, ma in aula un voto cattolico trasversale a tutti gli schieramenti affosso’ la sua proposta.
ETIOPIA: SURVIVAL RIVELA SCIOCCANTI ABUSI DEI DIRITTI UMANI
(Survival) Survival International ha raccolto nuove e scioccanti prove degli abusi dei diritti umani compiuti verso le tribù della valle dell’Omo, dove il governo etiope sta intensificando gli sforzi per sviluppare piantagioni di canna da zucchero.Le ruspe stanno spianando la terra vicino a un sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, distruggendo villaggi e costringendo le comunità locali ad abbandonare il loro stile di vita pastorale.La paura si sta diffondendo di pari passo con l’intensificarsi degli episodi di violenza, divenuti ormai un fenomeno quotidiano. Le notizie di pestaggi, stupri e arresti tra le tribù vicine al fiume Omo sono sempre più frequenti.Nel solo mese di gennaio, Survival ha ricevuto la denuncia dell’assassinio di tre uomini Bodi picchiati a morte nelle prigioni etiopi.Il governo ha anche ordinato alle famiglie di vendere le loro greggi. “Il mio denaro è il mio bestiame” ha raccontato un uomo a Survival. “I miei animali sono il mio conto in banca”.Survival ha raccolto foto esclusive della strada che il governo sta costruendo attraverso la terra tribale, per facilitare l’accesso ai siti da spianare.Un’immagine esclusiva di un bulldozer che spiana una strada per le piantagioni di canna da zucchero.“Il governo sta sviluppando delle piantagioni di canna da zucchero nella mia terra” ha denunciato un Mursi a Survival. “Quando lo vedrete vi metterete a piangere – oggi non c’è più il bush nella Valle dell’Omo.”Due organismi delle Nazioni Unite avevano già chiesto all’Etiopia di fornire prove che le tribù fossero state consultate e che i progetti in corso non stessero danneggiando il patrimonio culturale e naturale dell’area. Ma l’Etiopia ha ignorato le sollecitazioni.Survival ha anche ricevuto preoccupanti rapporti secondo cui l’Etiopia ha dato inizio al processo di reinsediamento forzato delle tribù della valle, una tattica nota come “villagizzazione”.Alle comunità è stato dato un anno di tempo per trasferirsi, secondo un programma simile a quello denunciato da Human Rights Watch per la regione di Gambella, nell’Etiopia occidentale.“(Il governo) è venuto, ha preso la nostra terra e ci ha detto che vuole spostare tutta le gente della valle dell’Omo in un unico posto, in un campo” ha raccontato a Survival un uomo Mursi.“Il governo etiope è responsabile di alcuni dei più flagranti e violentemente criminali abusi dei diritti umani che Survival abbia visto in questi anni” ha dichiarato oggi Survival International. “Mascherando il furto della terra tribale come “sviluppo”, si aspetta di farla franca. Gli unici a trarre profitto dalla svendita della valle dell’Omo saranno gli investitori stranieri e statali, mentre intere tribù autosufficienti andranno incontro alla distruzione. http://www.survival.it/notizie/8121
ARRIVA IL VACCINO CONTRO L’EROINA, INTERVIENE D’AGATA
(Quotidiano Italiano) “La dipendenza da eroina? Non sarà più un problema”. In questi giorni è stato brevettato negli Stati Uniti d’America un vaccino contro l’eroina, una delle droghe pesanti, derivata dalla morfina, che provoca più vittime nel mondo. Questa droga appena iniettata provoca un flash euforico della durata di circa 30 – 60 secondi, seguito da uno stato di confusione generale e depressione. Entro un’ora dalla somministrazione, però, si deprime il centro respiratorio nel sistema nervoso centrale e compare una potentissima sensazione di euforia ed eccitazione, in cui tutti i problemi vengono dimenticati e che è, probabilmente, l’emozione che viene ricercata quando si comincia ad assumere la droga. La scoperta del vaccino, testato in Messico, rivoluzionerebbe la lotta alle sostanze stupefacenti e il mondo della medicina. La sperimentazione sugli animali parrebbe incoraggiare gli scienziati, i topi sono stati usati come cavia per verificare gli effetti che il vaccino provocherebbe sul loro organismo. Si è rilevato che l’assunzione di quest’ultimo elimina la sensazione di piacere provocata dalla droga così da scoraggiare il desiderio di assumerla. La direttrice dell’Istituto Psichiatrico Messicano, Maria Elena Medina, che sta studiando il vaccino afferma che “il vaccino rende il corpo resistente agli effetti dell’eroina, così che chi la assume non abbia più quella fitta di piacere conseguente all’inalazione o all’iniezione”.I ricercatori dell’Istituto ritengono, inoltre, che il vaccino per l’eroina potrebbe cancellare la dipendenza anche nell’uomo apportando dei risultati soddisfacenti. Il giornale inglese “The Guardian” ha dichiarato che “verrà utilizzato su quelle persone gravemente dipendenti che non hanno avuto successo con altri trattamenti e decidono di utilizzare questo strumento per liberarsi dalla droga”.“Il vaccino -afferma Giovanni D’Agata- componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, agisce inibendo la molecola dello stupefacente e impedendole di sorpassare la barriera encefalica. La molecola presente ha effetto inibitorio rendendo l’organismo resistente all’effetto dell’eroina, il farmaco impedisce alla droga di entrare nel sistema nervoso e attaccare i ricettori oppioidi del cervello, bloccando, pertanto, la sensazione simile a una improvvisa scarica di endorfine. Il progetto finanziato in parte dal governo statunitense potrebbe in futuro estendersi anche ad altri tipi di droghe che creano dipendenza come la cocaina e il cui traffico costituisce la principale fonte di guadagno per i narcos e la criminalità organizzata”.
http://lecce.ilquotidianoitaliano.it/attualita/2012/02/news/arriva-il-vaccino-contro-l%E2%80%99eroina-intervenie-d%E2%80%99agata-16409.html/
RISCHI MORTALI CON ALCUNI ANTIPSICOTICI
(Sanità News) E’ allarme per alcuni farmaci antipsicotici, dopo che uno studio americano asserisce che possono aumentare il rischio morte nei pazienti; si tratta di medicinali dal potente effetto sedativo, spesso usati quando i soggetti affetti da demenza diventano aggressivi. La ricerca, pubblicata online sul British Medical Journal, conclude che questi antipsicotici non dovrebbero essere utilizzati “in assenza di una chiara necessità”. I ricercatori dell’Harvard Medical School hanno seguito 75.445 persone ricoverate in casa di cura, tutte con demenza, a cui venivano prescritti antipsicotici. I ricercatori hanno scoperto che alcuni di questi medicinali erano associati a un rischio di morte piu’ che doppio rispetto al risperidone, un altro antipsicotico usato come modello per confrontare gli altri prodotti. “I dati – conclude lo studio – suggeriscono che il rischio di mortalita’ con questi medicinali e’ in genere aumentato con le dosi piu’ alte, e sembra essere piu’ elevato per l’aloperidolo e minimo per la quetiapina”. Secondo Rebecca Wood di Alzheimer Research Gb, “i rischi degli antipsicotici sono noti”, ma i progressi “sono ancora desolantemente lenti” per quanto riguarda la riduzione del loro uso. Questi medicinali “dovrebbero essere usati – ha detto l’esperta, commentando lo studio alla Bbc online – per le persone con demenza, solo quando non ci sono alternative nella gestione di comportamenti rischiosi”. http://www.sanitanews.it/quotidiano/intarticolo.php?id=5903&sendid=755
*INVIA UN COMMENTO VOCALE (Max 120 secondi). ---- Per registrare il commento vocale cliccare su Record, poi su Stop una volta terminata la registrazione. Infine cliccare su Save per inviare il contributo audio. (Inviando il contributo audio si autorizza alla sua pubblicazione.)
0
Lascia un commento