The Undateables, il reality che fa innamorare i disabili. Evasione: l’open source per combatterla dal basso. Torino, ricercatori studiano il “valore aggiunto” della gratuità. Sanità: le malpractises nel Lazio. Testosterone salva uomini da depressione. Scoperta apre via a nuove terapie farmacologiche
SANITÀ. THE UNDATEABLES, POLEMICHE SUL REALITY CHE FA INNAMORARE I DISABILI. SHOW ORGANIZZA APPUNTAMENTI.
(DIRE – Notiziario Sanita’) Richard e’ un radioamatore affetto dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che gli fa compiere gesti schematici, ripetitivi e pianificati. Luke fa l’attore e ha la sindrome di Tourette, una patologia che gli causa improvvisi tic, sia nei movimenti che nella parola. Penny e’ un’insegnante e trapezista dalle ossa fragili ed e’ alta appena 70 centimetri. Richard, Luke e Penny sono alcuni dei protagonisti di “The Undateables”, il nuovo reality della tv britannica Channel 4. Gia’ dal titolo ci si puo’ fare un’idea di quale sia il tema dello show: organizzare appuntamenti galanti per persone che normalmente hanno problemi nel trovare qualcuno che le inviti o da invitare a un appuntamento galante. “The Undateables” andra’ in onda dal 3 aprile, ma lo show ha gia’ suscitato molte polemiche. A partire dal titolo, considerato discriminatorio. I protagonisti saranno, infatti, persone con sindrome di Down, di Tourette, di Williams, di Asperger, ma anche affette da autismo, nanismo e ancora persone sfigurate o con difficolta’ di apprendimento. E sulla pagina dei fan c’e’ gia’ chi ne chiede la chiusura per il “cattivo gusto”.
Ma come funziona “The Undateables”? Nella prima puntata Richard incontrera’ una ragazza che, come ha espressamente richiesto agli autori dello show, abita a meno di 5 chilometri da casa sua e non ama mangiare al primo appuntamento. L’appuntamento di Luke sara’ invece Lucy, una ragazza normodotata che non e’ a conoscenza dei suoi tic improvvisi. E Penny? Ad aspettarla c’e’ quello che lei stessa ha definito il suo “uomo ideale”: Max, un poliziotto alto quasi due metri. Si puo’ capire perche’ il reality abbia gia’ suscitato polemiche.
Ma del resto Channel 4 ha abituato il suo pubblico a trasmissioni che fanno discutere. E gli autori di “The Undateables” sono gli stessi che avevano ideato “Cast offs”, un reality con protagonisti 6 disabili su un’isola deserta alle prese con la sopravvivenza e la convivenza forzata, “Arrange me a marriage” (Combinami un matrimonio), una trasmissione in cui amici e familiari si mobilitano per trovare con tutti i mezzi possibili un partner a una persona single, e “La bella e la bestia”, uno show su due persone costrette a una convivenza forzata in una casa di Londra, ma mentre una e’ bella e attraente, l’altro e’ sfigurato. Nelle puntate successive dello show altri protagonisti prenderanno il posto di Richard, Luke e Penny. Sono Justin, un 39enne affetto da una neurofibromatosi di tipo 1 che gli ha sfigurato il volto, Shaine, un uomo con difficolta’ di apprendimento, Sam, un 27enne affetto dalla sindrome di Down e Haydn, un ragazzo affetto dalla sindrome di Crouzon (una malattia che gli ha deformato i muscoli del viso). Completano la castlist Carolyne, una 29enne paralizzata, e Kali, ragazza affetta dalla sindrome di Williams, un ritardo mentale che genera un comportamento eccessivamente estroverso ed espansivo (la chiamano malattia da “cocktail party”). Nella presentazione del reality sul sito dedicato si legge che “le persone che vivono in condizioni di difficolta’ sono spesso considerate ‘undateable’, questa serie ne incontra alcune e le segue nei loro tentativi di trovare l’amore”.
EVASIONE: L’OPENSOURCE PER COMBATTERLA DAL BASSO.
(Rassegna.it) Nasce il progetto www.evasione.it che punta a creare una piattaforma di “whisteblowing”, ossia di denuncia degli illeciti, via internet, introducendo anche meccanismi di premialità per i cittadini che segnalano. Negli Usa il sistema esiste e funziona. Continuano a nascere sul web progetti di contrasto dal basso dell’evasione fiscale. L’ultimo arriva da Globaleaks, la piattaforma open source che permette di creare sistemi di whisteblowing (ovvero di denuncia degli illeciti). Il progetto di trasparenza contributiva si chiama “evasori.it” (www.evasori.it) e prevede, come spiega in un articolo per E-il mensile Arturo Di Corinto, che sia il cittadino ad inviare in maniera anonima, facile e veloce, segnalazioni circostanziate sull’evasione fiscale di soggetti privati e pubblici e se l’utente accetta di essere identificato, prevede un meccanismo premiale.
Le segnalazioni – documenti, registrazioni audio/video, dati geo-referenziati da smartphone – vengono raccolte attraverso un sito web nazionale (ma sono previste anche mobile apps) e inviate in maniera automatica ai comuni. Dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, il Comune si vede riconoscere il 100% del gettito recuperato. Il sito pubblica anche le statistiche sui parametri qualitativi e quantitativi delle segnalazioni inoltrate.
Non si tratta di pura fantasia, perchè come si legge nel progetto su www.evasori.it, negli Usa qualcosa del genere esiste già dal 2001 e ha portato a segnalazioni per oltre 96 miliardi di dollari e al recupero di oltre 1 miliardo.
“In un clima di austerity e tensione sociale – si legge nel progetto – il cittadino è incentivato a fare la sua parte, partecipando al controllo diffuso del territorio a protezione delle finanze pubbliche”. Da parte sua, il comune incassa i soldi e gli evasori smettono di fare i furbetti per paura di essere scoperti. L’idea, sottolinea ancora Di Corinto su E-il mensile, avrebbe un effetto deterrente per la sua sola esistenza. Ma la pratica del Whistleblowing è ritenuta politicamente scomoda e di difficile proposizione in un contesto, quello italiano, che demonizza la segnalazione fatta nell’interesse pubblico come evidenziato da Transparency international nel suo report sull’Italia. Per questo i suoi ideatori cercano degli sponsor per coinvolgere la società civile e le istituzioni nella realizzazione di un modello efficace di Tax Whistleblowing in modo da ridurre i rischi di impopolarità di cui la casta è tanto preoccupata.
Un particolare del progetto è che è basato su tecnologie open source e per anonimizzare coloro che denunciano l’evasione usa le stesse tecnologie del progetto Tor, il sistema anticensura che oggi permette al popolo siriano di far filtrare le notizie sulle stragi di Assad senza timore di ritorsioni, rendendo impossibile identificarne gli autori.
TORINO, RICERCATORI STUDIANO IL VALORE AGGIUNTO DELLA GRATUITA’
(Redattore Sociale) A Torino nasce un gruppo di ricerca che si propone di avviare un percorso verso la determinazione del “valore aggiunto” apportato dal volontariato, che, oltre agli aspetti relazionali, provi a quantificarne anche l’aspetto economico, illustrando come il valore del prodotto finale di un intervento di volontariato sia assai più elevato dei soli costi afferenti e come il sostegno derivante da queste attività costituisca un investimento di cui beneficia tutta la società.
Il gruppo è costituito da: Idea solidale, il Centro di servizio per il volontariato di Torino; il servizio di solidarietà sociale della provincia di Torino e l’osservatorio sull’Economia civile della Camera di commercio industria, artigianato ed agricoltura di Torino. Il lavoro di ricerca analizzerà diversi progetti di intervento del volontariato torinese e realizzerà un’indagine dell’attività ordinaria di un insieme significativo di associazioni che rilevino sistematicamente i dati relativi alla presenza e all’impiego dei propri volontari. Infine lo studio punterà ad evidenziare quali professionalità e competenze siano presenti all’interno delle organizzazioni di volontariato. Per info: coordinatoreservizi@ideasolidale.org
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SANITÀ. MALPRACTICE, NEL LAZIO IMPENNATA DI SEGNALAZIONI. INSIEME ALLA LOMBARDIA, IN UMBRIA MINOR NUMERO DI CASI.
(DIRE – Notiziario Sanita’) Lazio, Lombardia, Sicilia e Calabria sono alcune delle regioni che hanno fatto registrare il maggior numero di segnalazioni di casi di malasanita’ alla fine del 2011. È quanto fa sapere l’associazione ‘Giustacausa’, nata nel gennaio del 2011 e che “da subito, ha assunto la pole position nella sfera della tutela dei diritti dei cittadini”.’Giustacausa’, si legge in una nota, “e’ nata proprio dal desiderio di trovare dei riscontri concreti ad un bisogno sociale impellente, quello dell’assistenza legale in seguito ai danni riportati da una sanita’ che da tempo non racchiude il requisito primario del nome che porta. Sono ormai all’ordine del giorno le notizie di errori e disservizi del personale medico e sanitario nelle aziende ospedaliere i taliane, mentre le carenze strutturali continuano a dare notizia soprattutto nelle regioni meridionali”.Se a fine 2011 “l’Umbria e’ risultata la regione italiana con il minor numero di casi segnalati, in Calabria, Sicilia, Lazio, Puglia, Campania e Lombardia si registra un’impennata di richieste circa presunte inadempienze sanitarie- continua l’associazione- I numeri, oltre che essere un biglietto da visita sulla situazione sanitaria italiana si manifestano anche in una nuova prospettiva, quella della perdita di fiducia e di aspettative nei confronti dei medici e delle istituzioni sanitarie locali”.Sale infatti “a 76- dice ancora ‘Giustacausa’- la percentuale dei pazienti meridionali che preferisce ricevere le cure al nord, e il 21% dei degenti del centro Italia si sposta anch’esso nelle regioni settentrionali. Il fenomeno della ‘migrazione sanitaria’ risulta quindi essere una delle peculiarita’ piu’ temibili della issue malasanita’ data la sua attuale espansione”.I dati forniti dai professionisti di “‘Giustacausa’ hanno portato alla constatazione che si registrano i maggiori picchi di casi di malasanita’ nei settori chirurgici seguiti dalla branca ortopedica e da quella ginecologica e neonatale. Particolare e’ stata poi l’impennata, a partire dall’autunno 2011, delle segnalazioni in chirurgia plastica e medicina estetica, diretta conseguenza dell’esplosione dello scandalo sulle protesi mammarie Pip. Tale quadro ha contestualmente portato, sia da parte dei medici che delle strutture sanitarie nazionali, ad un radicamento del fenomeno della cosiddetta ‘medicina difensiva’: vi e’, cioe’, un ingiustificato aumento della prescrizione di esami clinici, specialistici e strumentali talora non necessari, con conseguente aumento dei costi della sanita’ pubblica, dei tempi di attesa, con un incremento esponenziale delle polizze assicurative”. Con il contributo che “‘Giustacausa’ ha portato sul territorio nazionale e’ emersa la scoperta che solamente il 26% dei casi di malasanita’ puo’ essere portato in tribunale”.
TESTOSTERONE SALVA GLI UOMINI DALLA DEPRESSIONE. LA SCOPERTA APRE A NUOVE TERAPIE FARMACOLOGICHE.
(Ansa) Forse non e’ un caso che la depressione colpisca le donne in percentuale doppia rispetto ai maschi: l’ormone maschile, il testosterone, sembra funzionare come antidepressivo. La scoperta della Florida State University, e’ pubblicata su Biological Psychiatry. I ricercatori hanno osservato che topi castrati di laboratorio presentano sintomi di depressione e ansia ma, somministrando testosterone, questi sintomi svaniscono. Di qui l’idea di terapie mirate a nuovi bersagli farmacologici.
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