ORDINE PSICOLOGI PRESENTA RIFORMA DELLA FORMAZIONE

Ordine Psicologi presenta il decalogo per la riforma del percorso di formazione.

Palma: serve numero chiuso, e’ mancata programmazione accessi a corsi laurea.

Realizzare nuovi percorsi formativi per facilitare l’accesso dei giovani professionisti al mercato del lavoro e garantire agli utenti adeguati livelli di qualita’ del servizio. Sono questi alcuni dei capisaldi della linea di azione che il Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi (Cnop), in sinergia con la Conferenza dei presidi delle facolta’ di Psicologia, con la Consulta dei direttori di dipartimento di Psicologia e con l’Associazione italiana di psicologia, ha tracciato ed elaborato in un documento ufficiale, presentato oggi a Roma durante una conferenza stampa al Palazzo dell’Informazione di piazza Mastai. Una proposta in grado di rivoluzionare il percorso di formazione e l’accesso alla professione. Secondo i dati ufficiali raccolti dal Cnop, sono circa 83.000 i professionisti in Italia iscritti all’Albo degli psicologi. E ogni anno il numero medio degli iscritti aumenta di circa 5.000 unita’. Ma oltre la meta’ degli iscritti non riesce a esercitare la professione di psicologo. Ecco perche’ il Cnop presenta oggi alle istituzioni un vero e proprio decalogo ufficiale di proposte, ma anche di azioni gia’ avviate, che riguardano in particolare l’accesso alla professione, la sperimentazione di nuovi percorsi formativi e professionali, il tirocinio, la riforma degli esami di Stato.”La precarieta’ che registriamo in alcune fasce dei nostri professionisti potrebbe essere attribuita al rilevante numero di laureati che, negli ultimi quindici anni, sono usciti dalle universita’ come conseguenza della proliferazione dei corsi di laurea”, ha dichiarato Giuseppe Luigi Palma, presidente del Cnop. Nel 2010 sono stati attivati piu’ di 40 corsi di laurea di I livello e piu’ di 60 corsi di laurea di II livello. Ma “a fronte di un simile aumento nell’offerta di formazione – ha continuato Palma – e’ mancata una programmazione degli accessi rispetto al fabbisogno nazionale degli psicologi”. “Ecco perche’ – ha sottolineato – il documento propone di definire un numero adeguato di accessi annuali, periodicamente aggiornabile e in base a criteri condivisi di ammissione, in modo da decongestionare da una parte il sovraffollamento universitario e, dall’altra, garantire l’accesso al mondo del lavoro, una volta conseguito il diploma di laurea”. Sempre su questa linea si propone l’abolizione della sezione B dell’Albo degli psicologi. “Sulla base dell’esperienza maturata con l’istituzione dei corsi triennali -ha spiegato Palma- tre anni sono necessari per porre le basi di una cultura psicologica, ma non sono sufficienti per una formazione professionale. A fronte degli oltre 83.000 iscritti, solo circa 200 risultano gli iscritti all’Albo B. Ecco perche’ riteniamo opportuna l’abolizione o la sua messa in esaurimento”. Il documento punta, inoltre, a una migliore qualificazione del tirocinio professionalizzante, che oggi si configura ormai come un lavoro semi-indipendente svolto nell’ambito di un team professionale e in contesti sempre piu’ eterogenei, come cliniche e laboratori di ricerca, servizi sociosanitari, aziende, scuole, tribunali, strutture di accoglienza, centri sportivi. Legato a doppio filo con il praticantato e’ lo sviluppo professionale continuo che, soprattutto nella categoria degli psicologi, ha un’incidenza elevata. Secondo stime dell’Ordine, infatti, il 97% dei laureati prosegue la propria formazione frequentando corsi di specializzazione, master o dottorati di ricerca. Il documento, ancora, contiene proposte concrete sulla sperimentazione di una nuova forma di ciclo quinquennale per la laurea in Psicologia, in sostituzione del cosiddetto ‘3+2’. Infine, si invoca una vera riforma dell’esame di Stato, prestando maggiore attenzione agli aspetti deontologici e professionali. In particolare, l’Ordine chiede che gli esami si possano svolgere in tutte le sedi di corsi di laurea in psicologia, prevedendo solo due prove, di cui una uguale per tutte le sedi e monitorata a campione su tutto il territorio nazionale. (Adnkronos/Labitalia)


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