Agenda degli appuntamenti settimanali dal 14 al 20 Maggio 2012. Per inviare comunicazioni scriveteci su appuntamenti@psicologiaradio.it o inserite il vs. evento in corso di svolgimento aggiungendo un post a questo articolo. La prossima Agenda sarà on line Lunedì 21 Maggio 2012.
Fino al 3 Giugno TORINO
VI edizione Festival PER SENTIERI E REMIGANTI. Gentilezza. Passare sulla terra con piede leggero. 7 maggio – 3 giugno 2012 e 15 novembre 2012 – 15 gennaio 2013. Arrivato alla sua VI edizione, il festival PER SENTIERI E REMIGANTI 2012 si sdoppia e propone due diverse programmazioni per coprire l’intero arco dell’anno: gli appuntamenti avranno luogo a maggio e giugno 2012 e, dopo la pausa estiva, da novembre 2012 a gennaio 2013. Il tema di quest’anno infatti si presta a tanti e tali declinazioni e approfondimenti che si è reso necessario – e gradito! – estendere le date del Festival; “Gentilezza” infatti presuppone dei tempi e delle modalità proprie, non è solo un atteggiamento formale ma, più intimamente, una comprensione e un rispetto dell’animo umano e dell’anima della terra. E la riflessione che ne scaturisce “passare sulla terra con piede leggero” si inserisce perfettamente nel progetto Torino Smart City, che sarà approfondito in città tramite molteplici iniziative che confluiscono nel Festival “Le Città Visibili” coinvolgendo i maggiori promotori culturali cittadini questa primavera.
Gentilezza dunque come approccio alla vita, gentilezza come approccio agli uomini, gentilezza come modalità di relazione in un momento storico durante il quale le comunicazioni sembra passino solo attraverso il canale dell’aggressività e della violenza; gentilezza come rispetto per le altrui diversità ma anche rispetto per le proprie incongruenze, gentilezza nell’attraversare il mondo, affinché non solo resti qualche risorsa dopo il nostro passaggio, ma una realtà e una storia nuove e rinnovate si possano realizzare. E ad affrontare questa ricerca il Gruppo del Cerchio ha invitato numerosi ospiti internazionali che con spettacoli e riflessioni tra arte, scienza, religioni, filosofia e musica; tra gli ospiti invitati a questa VI edizione (tra maggio 2012 e gennaio 2013) dal Gruppo del Cerchio: Antoine de Maximy l’instancabile giramondo autore e protagonista della serie di Rai5 dedicata ai viaggi Posso venire a dormire da voi?
Esther Siraba Kouyaté regista e attrice franco-svizzera che nel 1985 ha sposato Sotigui Kouyaté e fondato con lui la compagnia teatrale “La voix du Griot” che tutt’ora, anche dopo la morte del marito, porta avanti stage di racconto in tutto il mondo. Esther presenta per la prima volta in Italia L’albero dei racconti, spettacolo “di parco” costruito sulle storie “più verdi” e arcaiche di tutto il mondo per vivere un’esperienza estetica ed ecologica, per ragazzi e adulti.
Sara Yalda giornalista iraniana, naturalizzata francese, a “Le Figaro”, ha pubblicato con grande successo in Francia e poi tradotto in diverse altre lingue, Il paese delle stelle nascoste (Piemme editore) che si è aggiudicato il prestigioso premio Edmée de La Rochefoucauld.
Elena Saragato, sociologa criminale sviluppa strategie per l’incremento della sicurezza della città e della rigenerazione urbana per la città di Londra; serata con colonna sonora anglofona e urbana.
Svamini Hamsananda Giri monaca hindu dell’ashram di Altare (SV), propone una meditazione-passeggiata nel tratto torinese del Parco Fluviale del Po.
Vaghe Stelle DJ SET artista-dj torinese dalle varie identità (Daniele Mana il suo nome, The Pure un altro suo progetto solista, Nice Guys ed Xplosiva le collaborazioni) è uno dei più acclamati del festival Club2Club, intrattenimento e colonna sonora di film muto.
Marc Augé etnologo e antropologo che ha studiato i non-luoghi di aggregazione urbana.
Lama Sciartrül Rinpoce, del Centro Milarepa, ci parla di gentilezza e propone una meditazione metta.
Barbara Sivieri dell’ Associazione Italiana Cultura del Tè, tiene un incontro sulla cerimonia del tè giapponese, legata alla Festa delle Ciliegie di Pecetto T.se, con degustazione di bevanda al fiore di ciliegio e uno spettacolo-cerimonia sulla vestizione del kimono.
Stefano Piano, storico delle religioni e esperto sanscritista, parla di Ashoka il Grande (dal sanscrito «senza sofferenza»), sovrano dell‘Impero Maurya (India antica, III secolo a.C.), che dopo una politica militare sanguinaria si converti al buddhismo, adottando un governo di compassione per gli esseri viventi.
Rosa Tamborrino, docente di Storia dell’Architettura, per un incontro sull’evoluzione gentile dell’architettura.
Stefania Chiodino, psicologa e psicoteraputa, operatrice della Fondazione Faro, per un incontro sulle criticità e le modalità di un approccio gentile verso sé e verso gli altri.
Sara Filanti, psicoterapeuta e pedagoga, riflette sull’importanza della gentilezza nei contesti educativi
Elvio Arancio parlerà della gentilezza nel Sufismo e con i sufi della Confraternita Jerrahi-Halveti condurrà la danza preghiera Dhikr per chiudere insieme il Festival di primavera e la mostra Naturale gentilezza.
A illustrare, anche visivamente, il tema della gentilezza due mostre fotografiche, la prima, una collettiva allestita al Museo Regionale di Scienze Naturali dal 7 maggio sino al 3 giugno in collaborazione con la FIAF dal titolo Naturale gentilezza, la seconda una preziosa esclusiva del Festival, una monografica di Gianni Berengo Gardin, premio World Press Photo e tra i più grandi fotografi italiani dal dopoguerra, conosciuto e amato in tutto il mondo, dalla metà di novembre alla metà di gennaio 2013. Uno tra i Festival più “gentili” degli ultimi anni, il Festival dei viaggiatori extra-ordinari, personaggi che appartengono a tutti gli ambiti del sapere, dall’arte alla scienza, dallo spettacolo allo sport ha dunque deciso di planare su Torino per un periodo più lungo. Come certi uccelli sfidano la gravità e si elevano grazie alle penne remiganti, così i protagonisti del festival inseguono le mete del proprio spirito, tracciando percorsi fuori dall’ordinario. Così il Festival sfida la paura, la violenza e la durezza di questi ultimi tempi con l’arma più efficace che c’è, la gentilezza, e invita il pubblico a diventare, a sua volta, più libero e consapevole. FESTIVAL PER SENTIERI E REMIGANTI VI edizione – Gentilezza
Torino – Pecetto T.se |maggio – giugno 2012 info: 335 19 52 006 – info@gruppodelcerchio.it – www.persentierieremiganti.it prenotazioni per passeggiata e lab La rosa avventurosa: 335 195 2006 – info@gruppodelcerchio.it
14 Maggio ROMA
PROGRAMMA
Ore 14.30
Proiezione del filmato “Vite sospese”: Indagine sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, alla
presenza del sen. Ignazio Marino, Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta
sull’efficacia e sull’efficienza del Servizio sanitario nazionale. Sarà ospite il Professore Avvocato Salvatore Mazzamuto (Sottosegretario di Stato, Ministero della Giustizia)
Ore 15.45 Al tempo della “stanza rosa”. Ne discutono con Renato Parascandolo (Rai): Paolo Crepet (psichiatra), Loris Prosperi (sociologo) e Renato Sponzilli (Direttore Generale ASL di Latina). Ore 16.30 Intervengono Vittorio Borraccetti (Magistrato, Consiglio Superiore della Magistratura), Emilio Lupo (Segretario nazionale di Psichiatria Democratica) e Cesare Bondioli (Direttivo nazionale di Psichiatria Democratica, Responsabile carceri e OPG), la sen. Donatella Poretti (Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e sull’efficienza del Servizio sanitario nazionale). Ore 17.30 Maria Grazia Putini (Rai) intervista Andrea Camilleri. Ore 18.15 Intervengono: l’on. Maria Antonietta Farina Coscioni (Segretario della Commissione Affari Sociali alla Camera e autrice del libro MATTI IN LIBERTA’, Ed. Internazionali Riuniti, 2011), Paolo Tranchina (Direttore dei Fogli di Informazione), Girolamo Digilio (Comitato Stop-OPG regione Lazio), Marina Cornacchia (Presidente Consulta cittadina per la salute mentale di Roma Capitale), Laura Stopponi (CGIL Marche, STOP-OPG). Sono presenti e intervengono: Julian Marcelo (Secretario di Psiquiatria Democratica Valencia, “Professor Jubilado e Impulsor de associaciones de familiares”) e Laura Marcelo (Vocal, Psicologa “particularmente interesada en la lucha por la atencion democratica y contra el estigma profesional en salud mental”). Ore 19.30 Contributo video da “ Fosforillasi” a cura della Cooperativa Sociale Integrata Matrioska Cocktail di auguri di inizio estate. Ore 20.30 Proiezione del film Ulidi, piccola mia, di Mateo Zoni,la storia vera di Paola, quasi 18 anni, e dei suoi quattro anni passati in una casa famiglia. Mateo Zoni entra nel mondo delle comunità di accoglienza filmando un tema e un’esperienza difficili, con un cinema dall’approccio documentario, partecipe e privo di preconcetti, grazie anche a un ritratto femminile memorabile: una ragazza capace di abbattere il muro di comunicazione della malattia con un’energia disarmante, e coinvolgente. Offrendo una visione del disagio mentale – troppo spesso vissuto come problema da isolare e nascondere – come una questione aperta e condivisibile, senza timori e tabù. Sarà presente il regista e gli attori protagonisti. Direttivo nazionale Psichiatria Democratica, Segreteria organizzativa e informazioni: Angelo Di Gennaro, Fabio Meloni, Carla Rocchini Tel. 06-51006526 – Cell. 329-1218415
15 Maggio ROMA
Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Via di Santa Maria in Via, 37. Sala della Lupa – Camera dei Deputati, Palazzo Montecitorio Ingresso Principale, Iscrizioni: segreteria.osservatoriofamiglia@governo.it
15 Maggio ROMA
Presentazione 8° Rapporto Crisi dimenticate. Martedì 15 maggio 2012, ore 11.00 Sala Stampa Estera, Via dell’Umiltà 83/c – Roma. Medici Senza Frontiere (MSF) presenta l’ottavo rapporto sulle “Crisi dimenticate”. Per la prima volta sotto esame anche la rappresentazione nei media degli sbarchi a Lampedusa insieme a quei contesti internazionali che nel 2011 sono stati poco o per nulla presenti nei TG italiani, come evidenzia la nuova analisi a cura dell’Osservatorio di Pavia.Il rapporto “Le crisi umanitarie dimenticate dai media 2011” (pubblicato dalla Marsilio Editori) è corredato dai contributi di rappresentanti del mondo accademico (Mario Morcellini, Carlo Filippini, Zeno Bisoffi, Andrea Angheben) e del giornalismo (Giovanni Porzio, Domenico Quirico, Pietro Veronese, Daniela Minerva). In occasione della presentazione, MSF farà anche il punto sulle attuali emergenze umanitarie in corso, in particolare in Africa, con la crisi in corso nel territorio del Sahel. Verrà inoltre presentata la nuova applicazione gratuita di MSF per iPhone e Android, per far conoscere le crisi dimenticate. Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it. Intervengono: Kostas Moschochoritis, Direttore generale MSF Italia, Sergio Cecchini, Direttore della comunicazione MSF Italia, Giovanni Porzio, giornalista. Per la registrazione alla conferenza stampa contattare: Ufficio Stampa Medici Senza Frontiere Italia tel. 06.4486921 , cell. 335.8489761, chiara.palombella@rome.msf.org, cell 349.8132110 giorgio.contessi@rome.msf.org
Report LAVORO SPORCO. Il Comune di Roma, i rom e le “borse lavoro”.
Il 4 ottobre 2011, in occasione del Forum sull’inclusione delle comunità rom in Europa, la vice sindaco Sveva Belviso ha riconosciuto pubblicamente al Comune di Roma il merito di aver aperto «un’agenzia di collocamento, la RETIS, per persone fragili tra cui rientrano le persone con difficoltà di inclusione: grazie a questa rete – ha concluso la vice sindaco -ci sono 150 nomadi che lavorano». Tra il 2010 e il 2011 il Comune di Roma ha speso una cifra stimata di 1.600.000 euro per finanziare tre progetti di inclusione socio-lavorativa rivolti ai rom residenti nella capitale: il progetto RETIS, il progetto Form on the Job e il progetto di pulizia all’interno dei campi stessi. I tre percorsi hanno in realtà coinvolto inizialmente solo 125 rom e hanno avuto origine, sviluppi ed esiti diversi. Mercoledì 16 maggio alle ore 17,00 presso la sala FP CGIL a Roma, in via di san Basilio, 51 (metro A, Barberini), l’Associazione 21 luglio presenta il report LAVORO SPORCO, con l’obiettivo di valutare i risultati delle politiche di inclusione lavorativa realizzate, tra il 2010 e il 2011, dal Comune di Roma e rivolte alle comunità rom presenti in alcuni insediamenti della capitale. La ricerca, realizzati da Angela Tullio Cataldo con la collaborazione di Carlo Stasolla e Andrea Anzaldi, tenta di comprendere i costi dei progetti, il loro reale andamento, di mostrare le conseguenze degli stessi e la loro incisività sulla vita delle persone che ne hanno usufruito. Per informazioni e prenotazioni: segreteria@21luglio.com
17 Maggio ROMA
Presentazione indagine Istat: “La popolazione omossessuale nella società italiana”. Giovedì 17 maggio, alle ore 12, in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio si terrà la presentazione dell’ Indagine Istat redatta su incarico del Dipartimento Pari Opportunità: “La popolazione omosessuale nella società italiana”. Interverranno Cecilia Guerra, Enrico Giovannini, Patrizia De Rose, Linda Laura Sabbadini, Paola Brandolini, Antonio Rotelli, Regina Satariano. La presentazione sarà trasmessa in diretta sulla webtv di Montecitorio (http://webtv.camera.it). Per partecipare all’evento è necessario accreditarsi al numero di fax 06.6783082
18 Maggio ANCONA
18 Maggio ROMA
18 Maggio ROMA
18 Maggio PADOVA
Giornata Nazionale di Studi. Il senso della rieducazione in un Paese “poco educato” . Venerdì 18 maggio 2012, ore 9.30-16.30, Casa di Reclusione di Padova. Sono in tanti a guardare con sospetto, e magari anche con sufficienza al termine “rieducazione”. L’obiezione di fondo è: ma come si fa a rieducare un uomo di trenta, quaranta, cinquant’anni? E poi
perché mai un adulto dovrebbe permettere magari a un educatore di vent’anni più giovane di lui di rieducarlo! E ancora, non suona un po’ da comunismo sovietico l’idea di riplasmare l’animo umano?Mala e buona educazione. Può sembrare fuori moda parlare della bellezza del concetto di rieducazione, ma basta infilarsi nel traffico delle strade delle nostre città o chiedere la ricevuta fiscale in un ristorante per capire che, se il senso della legalità è spesso così basso anche fra i cittadini “onesti”, forse tornare a discutere di educazione e rieducazione degli adulti ha un significato, forte e chiaro. Magari all’interno di un dibattito che faccia ritornare al centro dell’attenzione dell’intera società l’idea della buona educazione, e il senso di una pena che la Costituzione ci chiede che sia “rieducativa”. Quella Costituzione da cui ci piace ripartire, rileggendo uno dei padri costituenti, Piero Calamandrei, le sue parole sul carcere, la sua aspirazione a fondare una “religione civile” capace di trovare nel senso dello Stato il suo valore più alto. Ne parlano Giovanni De Luna, Professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Torino,autore, tra l’altro, del saggio “La Repubblica del dolore” e della prefazione a “Lo Stato siamo noi” di Piero Calamandrei, Gherardo Colombo, ex magistrato, autore, tra l’altro, dei saggi “Sulle Regole”, “Democrazia” e “Il perdono rersponsabile”.
“Fare male (pur nell’esercizio della funzione autoritativa della risposta alla trasgressione) non può che insegnare, irrimediabilmente, a fare male (…). La sofferenza imposta non può, non è in grado di convincere, e semmai insegna a obbedire. Ma chi obbedisce non è psicologicamente, se non giuridicamente, responsabile delle proprie azioni (ne è responsabile chi dà l’ordine). La pena, quindi, anziché creare responsabilità la distrugge”.
Carcere: Ritorno all’infanzia . Si entra in carcere per scontare una pena che deve “tendere alla rieducazione”, ma già all’ingresso si viene spogliati di tutto quello che in qualche modo responsabilizza, della capacità di fare delle scelte, e di farle, appunto, da persone adulte. Il carcere è un ritorno forzato all’infanzia, che dovrebbe alla fine mettere fuori persone responsabili, e invece spesso fa uscire persone che, dopo anni vissuti all’ombra di una istituzione che infantilizza, si ritrovano con la maturità di bambini, l’età anagrafica di adulti e la voglia pericolosa di recuperare in fretta il tempo perso in galera. Ne parlano Mauro Palma, presidente uscente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura: Due modelli a confronto: il carcere responsabilizzante e il carcere paternalista. Roberto Bezzi, responsabile dell’area pedagogica nella Casa di reclusione di Bollate: Quando il carcere riesce a fare l’opposto di ciò che dovrebbe, cioè rende passivi ed isola mentre deve reinserire
Il detenuto-vittima e la responsabilità . Ivo Lizzola, professore ordinario di Pedagogia Sociale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Bergamo , Deborah Cartisano, figlia di Lollò Cartisano, il fotografo di Bovalino sequestrato ed ucciso dalla ‘ndrangheta: Spiego ai detenuti il dolore per mio papà vittima di mafia.
Le parole che non rieducano: Aspettativa – fallimento – delusione Alla base di tanti reati ci sono spesso condizioni di vita che hanno a che fare con aspettative esagerate, da parte della famiglia, della scuola, dell’ambiente di lavoro, e poi con le dinamiche tristi della delusione e della conseguente sensazione di un fallimento. Fare i conti con la propria fragilità, smontare e rimontare l’immagine di sé, imparare che si può convivere con le proprie debolezze e con i propri limiti: è questo il punto di partenza per non rischiare di schiantarsi al primo impatto, dopo la carcerazione, con una vita che difficilmente può essere ricca di gratificazioni. Eraldo Affinati, scrittore, la sua ultima opera è “Peregrin d’amore”: La letteratura si fa in queste pagine cosa viva, parole che valgono per tutti e possono formare un nuovo “sentimento italiano”, che comprenda anche gli stranieri e gli emarginati.
I vasi comunicanti della rieducazione. L’educazione che ricevi in famiglia, e poi anche a scuola, di solito “ti serve per la vita”. In carcere invece si rischia di rieducare a una vita astratta, sognata, idealizzata, che è la vita futura in libertà, e quello che impari da detenuto, soprattutto se non accedi alle misure alternative, non ti aiuta poi nella “vita vera”, perché carcere e vita vera non sono vasi comunicanti. Pietro Buffa, direttore della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino: L’esperienza detentiva è “non affermazione di diritti ma negoziazione di spazi, non legalità ma lotta per l’acquisizione, la difesa e il consolidamento di forme di potere” .
La rieducazione sentimentale . Nel processo e nelle pene concepite come retribuzione al male fatto è del tutto trascurata la dimensione emozionale dell’offesa che il reato provoca. Ma forse è proprio sui sentimenti che bisogna riflettere, sulla necessità di una “educazione ai sentimenti” che ha a che fare con il percepire fino in fondo il dolore provocato alle vittime del reato, ma anche alla propria famiglia. La “rieducazione sentimentale” di persone “disavvezze” all’attenzione ai sentimenti e afflitte a volte da una specie di afasia sentimentale, diventa un momento importante proprio perché commettere dei reati comporta spesso di partire da sé e ignorare o calpestare i sentimenti degli altri. Alessandra Augelli, Dottore di ricerca in Pedagogia. Svolge attività di formazione sui temi dell’affettività e della relazionalità, privilegiando le metodologie narrative ed autobiografiche. Beppe Pasini, docente a contratto di Pedagogia della Famiglia all’Università di Milano Bicocca e di Pedagogia Sperimentale all’Università di Brescia. Si occupa di formazione in ambito autobiografico in molteplici contesti del lavoro sociale ed educativo, è autore di diverse pubblicazioni dedicate all’esperienza autonarrativa come cura di sé, ricerca e testimonianza. Quando l’informazione non informa, ma diseduca. A chi fa informazione non chiediamo certo di porsi il problema di “educare”, ma già informare in modo “pulito” sulle pene e sul carcere ha un valore educativo. È la cattiva informazione che diseduca, che abitua i cittadini a identificarsi solo con le vittime, che esclude dal loro orizzonte il rischio reato. E, rispetto a chi commette reati, è la cattiva informazione che dà cattivi esempi di imprecisione, di pressappochismo, di disattenzione alla verità, che abituano i “buoni” a sentirsi sempre più buoni e a non interessarsi in alcun modo a un serio dibattito sul senso della pena, che invece dovrebbe riguardarci TUTTI. Giovanni Bianconi, giornalista del Corriere della Sera, per il quale segue le più importanti vicende giudiziarie e di cronaca, scrittore (l’ultimo suo lavoro è Il brigatista e l’operaio. L’omicidio di Guido Rossa. Storia di vittime e colpevoli. Einaudi Stile libero, 2011). Coordinerà i lavori Adolfo Ceretti, Professore ordinario di Criminologia, Università di MilanoBicocca, e Coordinatore Scientifico dell’Ufficio per la Mediazione Penale di Milano.
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