Gli Usa hanno bombardato volontariamente l’ospedale di Medici Senza Frontiere il 3 ottobre a Kunduz nel nord dell’Afghanistan. Gli attacchi hanno ucciso 22 persone – 12 operatori di MSF e 10 pazienti – e ferito circa 40 tra pazienti e staff dell’organizzazione. L’ospedale stesso è stato distrutto, privando centinaia di migliaia di persone della possibilità di ricevere cure traumatologiche d’urgenza. I sopravvissuti hanno parlato di un’esperienza spaventosa.
Secondo un articolo di Stephen Lendman apparso sul sito Globalresearch.ca, che tra l’altro cita una agenzia AP, è provato che il Pentagono ha raccolto per giorni e giorni informazioni, ha disegnato mappe in cui l’obiettivo dell’ospedale era chiaramente indicato. Il generale John Campbell, comandante delle operazioni militari in Afghanistan ha parlato di “errore” mentre il portavoce del Pentagono Peter Cook ha rafforzato questa tesi affermando che non c’è stata nessuna intenzionalità nel bombardare l’ospedale. “Abbiamo fiducia – ha detto – che le indagini in corso su questo tragico incidente faranno luce su ciò che è effettivamente accaduto è qual è il motivo dell’errore commesso”.
Ma ovviamente l’indagine non è indipendente ma è condotta dagli stessi Usa. Dice MSF “Gli Stati Uniti, la NATO e il governo afghano hanno avviato delle indagini, ma è impossibile aspettarsi che le parti coinvolte nel conflitto portino avanti accertamenti indipendenti e imparziali su fatti che li vedono direttamente coinvolti”
Medici senza Frontiere ha avviato una petizione su Change.org per chiedere che venga permesso di fare un’indagine seria che stabilisca quanto è accaduto. “È per questa ragione, in nome dei nostri colleghi e pazienti uccisi e feriti – e per tutti i nostri operatori e pazienti nel mondo – che MSF ha chiesto l’avvio di un’indagine internazionale indipendente sugli eventi del 3 ottobre da parte della Commissione d’Inchiesta Umanitaria Internazionale (IHFFC), l’unico organo permanente specificamente istituito per indagare sulle violazioni del Diritto Internazionale Umanitario”.
MSF sostiene che la tesi degli Usa è una grande bugia: “attaccare un luogo protetto come un ospedale è una grave violazione del Diritto Internazionale Umanitario e delle Convenzioni di Ginevra. Le esatte coordinate GPS dell’ospedale di MSF a Kunduz, inaugurato quattro anni fa, erano state comunicate alle autorità americane e afghane a Washington e a Kabul nei giorni precedenti al bombardamento, e al momento dell’attacco l’ospedale ospitava circa 200 persone tra pazienti e personale medico”. Un attacco mirato quindi a colpire i nemici degli americani, le vittime dell’imperialismo, e un messaggio a quelle organizzazioni umanitarie che portano loro aiuto e cure.
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