UMANO E DISUMANO: IL NUOVO PATTO SOCIALE

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La violenza esplosa a Parigi ha invaso d’orrore e d’emotività tutte le coscienze coinvolte, dando origine, come accade sempre in questi casi, al tentativo di catarsi emozionale volto a recuperare lo spazio mentale inondato dalla paura. Ma purtroppo la paura non è mai sano viatico alla comprensione. Per capire, politicamente, è buona cosa chiedersi “A chi giova tutto questo?”, mentre la comprensione psicologica necessita sempre un’analisi più profonda di quella che riusciamo a fare quando siamo immersi nello spavento. La risposta a come l’uomo possa arrivare a limiti così distruttivi di se e dell’altro, abdicando ogni valenza umana ed entrando così nel disumano, la si trova viaggiando verso i confini dell’equilibrio psichico dell’essere vivente più complesso e disperato generato dall’evoluzione.

L’uomo per la propria stabilità mentale ha bisogno di dare significato e valore al sé. Rispetto agli altri animali la gestione della relazione con la realtà dell’uomo si basa in minima parte sul dato istintuale e in massima parte su quello psichico. Questo comporta importanti vantaggi per lo sviluppo della specie, pensiamo al superamento di una condizione reale pericolosa attraverso l’elaborazione della stessa a livello psicologico, come avviene nelle fantasie di di trasformazione della realtà che attivano la speranza: una fontana immaginata nel deserto spinge in avanti e trasforma la disperazione in un’occasione di vita. Oppure, la trasformazione della carica ormonale dell’istinto sessuale in amore romantico, più duraturo e funzionale per gli scopi del patto familiare. Lo stesso sistema psichico crea il significato del sé senza il quale l’essere umano è come una nave senza timone. Durante il periodo evolutivo l’uomo riceve le informazioni sulla qualità del proprio sé in principio da chi lo accudisce, la sua valenza positiva quale oggetto d’amore. Successivamente il sistema sociale di appartenenza elabora i valori del sé individuale che sono alla base della relazione con la realtà. Il patto sociale, il sistema di significati etici che gestisce i rapporti tra gli umani in una determinata comunità, è la struttura psicosociale di cui si nutre il significato del sé adulto.

Quello che sta accadendo nella storia contemporanea dell’uomo è una modifica del patto sociale, o meglio, dei diversi patti sociali che definiscono le varie culture, in favore di un nuovo patto sociale universale modellato dagli interessi del potere economico capitalista. Questo stravolgimento del patto sociale, dato dall’egemonia della cultura anglosassone, crea una svalutazione delle culture originarie, la destrutturazione culturale, per cui si innesca un processo di forzato adattamento, con i classici fenomeni di conformismo e sottomissione assoluta ad ogni forma di potere. Il mancato adattamento trasforma a volte i significati culturali sottomessi in fondamentalismi che possono reagire anche in comportamenti disumani come espressione di una violenza subita quale attacco al significato del sé, introiettata e poi trasferita all’esterno per mancata elaborazione.

... Il seguito del contenuto di questo articolo è disponibile nel libro Società e psiche


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