LA SETTIMANA MEDIA – 2

Greta Thumberg ha dominato la scena mondiale dei media della settimana, culminata venerdì 15 marzo con manifestazioni in tutto il mondo a favore di una politica sensibile al problema dei cambiamenti del clima. La ragazza, una sedicenne svedese figlia di un attore e di una cantante lirica ha monopolizato l’attenzione di giornali e tv di tutto il mondo per porre l’attenzione sui cambiamenti climatici. Una battaglia iniziata in Svezia, con uno sciopero di tre settimane messo in atto dalla ragazza che per tutto il periodo non è andata a scuola ed è invece andata a protestare al parlamento svedese. Giusta battaglia senza dubbio, ma ancora una volta c’è stato bisogno di un testimonial “innocente e insospettabile” per poter affermare concetti che dovrebbero essere patrimonio di tutti, come la difesa dell’ambiente, la riduzione della produzione di rifiuti,  a partire da chi detiene le leve del potere. E invece sono  stati genericamente “i potenti” ad essere  stati nel mirino dei difensori della Terra. Chi sono questi “potenti”? Un’ accusa tanto generica quanto innocua. Si sa che le multinazionali che producono e inquinano mantengono il loro potere proprio grazie al disinteresse per i cambiamenti del clima, si sa che la mafia con i suoi addentellati politici gestisce traffici di sostanze inquinanti senza che “i potenti” facciano nulla. Nei nostri fiumi scorrono particelle di plastica e non c’è nessuno che faccia qualcosa per invertire la tendenza. Continuiamo a produrre e a inquinare nel nome del dio denaro, perpetrando lo sfruttamento delle risorse e dei lavoratori. Ma il viso  tondo e rassicurante, i treccioni della minorenne svedese hanno toccato il cuore del mondo. (Non consideriamo nemmeno commenti beceri come quelli della Pavone e della Maglie). Anche a Roma venerdi 15 marzo ci sono state manifestazioni studentesche. I ragazzi italiani intervistati hanno fatto, come ultimamente accade spesso, una figuraccia: alla domanda “cosa sono i cambiamenti climatici” uno studente ha risposto: “con i cambiamenti climatici non ci sono più le mezze stagioni”. E un’altra : “Siamo qui per protestare contro il clima”. Sipario.

Fine settimana con orrore con la strage avvenuta in Nuova Zelanda, 50 morti e una quarantina di feriti  in due moschee. “Suprematista bianco” è la parola “nuova” che è stata usata per definire l’autore della strage, australiano e  razzista ossessionato . L’autore ha utilizzato diverse armi automatiche sulle quali c’erano scritti nomi di altri  autori di attentati o  di personaggi della storia che hanno combattuto contro gli Ottomani, compresi doge della Repubblica di Venezia. L’assassino, il ventottenne Brenton Tarrant, ha fatto il giro di mezzo mondo prima di compiere l’attentato, incontrando vari personaggi. Si indaga su eventuali legami dell’australiano. Possibile che questo fatto faccia parte di un disegno strategico per rialzare la tensione? Di certo la tesi del “pazzo”  isolato non regge proprio. Il vicepremier Salvini, con notevole tempismo ci ricorda che “L’unico estremismo che merita di essere attenzionato è quello islamico. Quello di estrema destra è rappresentato da nostalgici fuori dal mondo e fuori dal tempo che, stando ai servizi di informazione e sicurezza, rappresentano una condanna morale, come ogni episodio di violenza, ma se c’è estremismo riguardo al quale firmo la metà dei miei atti è quello di matrice islamica”. Quindi i bianchi fascisti ammazzano ma sono solo dei nostalgici. Niente paura.  La strage è stata ripresa in diretta facebook, secondo una spettacolarizzazione dell’orrore dello stesso segno delle scenografie holliwodiane degli attentati dell’Isis.

Si torna a parlare di “bunga bunga” perché è morta Imane Fadil, la ragazza che per prima denunciò le cene “eleganti” di Berlusconi e del suo enturage con diverse ragazze, le cosiddette “olgettine” . E’ stata proprio Fadil a denunciare tutto per prima. Oggi sembra stesse scrivendo un libro, forse con altre rivelazioni. Fatto sta che è morta per aver ingerito sostanze velenose: gli esami avrebbero rivelato un «mix di sostanze radioattive», ma la notizia non è stata confermata da fonti ufficiali. Inoltre il direttore del centro specializzato di Pavia,Carlo Locatelli, ha precisato che il test «non identifica radionuclidi e non effettua misure di radioattività», e ha aggiunto che la consulenza tossicologica riguardava solo «il dosaggio su 50 metalli», su cui ora indaga la procura. Il procuratore capo Francesco Greco ha comunque parlato di «diverse anomalie» nella cartella clinica di Fadil, ha citato possibili sintomi da avvelenamento e ha confermato che la stessa Fadil aveva detto di sospettare di essere stata avvelenata. Greco ha aggiunto però che è “troppo presto per fare ipotesi credibili sulle cause della morte”. Una brutta faccenda comunque: chi ha avvelenato la ragazza marocchina? Sembra che la Procura abbia acquisito i manoscritti che la giovane aveva intenzione di pubblicare.

Infine una notizia che sembra una barzelletta. L’Ucraina ha bandito come nemici della nazione Toto Cutugno e Al Bano Carrisi. Sembra uno scherzo ma non è così. La minaccia verrebbe dal fatto che i due cantanti hanno fatto diversi concerti in Russia e “hanno sostenuto apertamente la politica di Putin”. Per Toto Cutugno addirittura si profila la cancellazione di un concerto a Kiev il 23 marzo prossimo, concerto “sold out” da parecchio tempo. Secondo un gruppo di deputati ucraini Cutugno avrebbe sostenuto apertamente la politica di Putin e l’annessione della Crimea e quindi gli si deve essere impedito l’ingresso nel Paese. Tutto vero. Gli Ucraini utilizzano i due canzonettisti italiani per richiamare l’attenzione sulle loro mire nazionaliste sostenute nemmeno troppo di nascosto da Usa e Nato, ovviamente in chiave antirussa.


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