L’AEREO DI VON DER LEYEN E LA BUFALA DELLE INTERFERENZE RUSSE

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Anche oggi, 2 settembre, i giornali quotidiani italiani, ma non solo, insistono sulla vicenda dell’aereo della von der Leyen che, a causa di un disturbo creato dai russi, sarebbe stato costretto ad atterrare in Bulgaria “senza GPS” e addirittura “utilizzando delle mappe analogiche”. Quindi gli astuti e malvagi russi avrebbero utilizzato un sistema di disturbo per combinare questo “scherzo” alla presidente della commissione Ue. E l’Europa ovviamente deve difendersi da questi attacchi, i voli civili sono in pericolo (!)

Possibile che nel 2025 un aereo debba utilizzare le cartine per atterrare? Ve lo immaginate il pilota che scruta una mappa per studiare la migliore traiettoria del velivolo per arrivare a terra? Come un turista in cerca della migliore spiaggia?

Bene questo è quanto ci raccontano tutti i giornali. Ma non c’è bisogno di essere esperti aerospaziali per verificarla. Basta fare una semplice ricerca sul web, per scoprire che la notizia è una grossolana fake news, nemmeno tanto sofisticata. Il GPS infatti è solo uno degli strumenti che un aereo utilizza per atterrare in sicurezza, e nemmeno il principale perché ne esistono altri, tra cui il “Sistema di Atterraggio Strumentale (ILS – Instrument Landing System) che è un ausilio di precisione per l’avvicinamento alla pista che utilizza due fasci radio per fornire ai piloti indicazioni orizzontali (azimut) e verticali durante la fase di atterraggio. Questa tecnologia consente operazioni sicure anche in condizioni di visibilità ridotta, risultando essenziale per l’aviazione moderna”. (SkyConfidence) Onde radio quindi e non indicazioni satellitari. E niente cartine.

Ma c’è di più, perché a quanto sembra la notizia è proprio inventata. L’aereo non ha avuto ritardi, non ha dovuto volare un’ora prima di atterrare all’aeroporto di Plovdiv. Lo dice “Flightradar24” un’applicazione scaricabile sullo smartphone, che monitora il traffico aereo. Secondo la piattaforma l’interferenza non c’è stata proprio. L’aereo è atterrato normalmente con un ritardo di nove minuti: “Il volo era programmato per durare 1 ora e 48 minuti. Ha impiegato 1 ora e 57 minuti. Il transponder dell’aereo ha segnalato una buona qualità del segnale GPS dal decollo all’atterraggio”.

Lo ha scoperto “InsideOver”, un sito che è solito smascherare le bufale dell’informazione mainstream. Il sito, dopo aver smontato la versione ripetuta a pappagallo da tutti i principali giornali, riporta un’intervista a Stephen Bryen, esperto di sicurezza e difesa con una lunga carriera come analista militare e funzionario del governo statunitense, Bryen sottolinea che “un aereo commerciale, come quello utilizzato da von der Leyen, opera sotto controllo positivo da parte dei controllori del traffico aereo (ATC), il che significa che la sua rotta, altitudine e posizione sono monitorate tramite segnali di atterraggio come il VOR (VHF Omnidirectional Range) e altri marcatori radio-elettronici, come il segnale Outer Marker, e non dipendono esclusivamente dal GPS”.

Dopo i russi che combattono con le pale perché hanno finito le munizioni, che rubano i microchip dalle lavatrici delle povere massaie ucraine per far andare i droni, (perché non dispongono di tecnologia adeguata); sempre i russi con i piedi congelati perché non hanno i calzini, (Cecilia Sala, La Repubblica) gli ucraini che vanno in guerra con le biciclette elettriche e tanto altro ancora, la saga delle bufale targate Ue prosegue. Ma come per gli esempi precedenti anche stavolta non c’è nessuno, proprio nessun giornalista che si prenda la briga di verificare. Probabilmente non vogliono, non possono, o non gli conviene. Giornali dal passato illustre ridotti a gazzette per la propaganda Ue.

Purtroppo c’è poco da ridere. E’ abbastanza evidente che le leadership europee (con qualche impercettibile differenza di posizioni) vogliono a tutti i costi la guerra.

Abbiano il coraggio di dirlo. E ci risparmino questa litania di fake news per avvalorare la bufala della “minaccia russa”.


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